Alassio Magazine - page 51

IL TUCANO VIAGGI RICERCA
Piazza Solferino, 14/g
Tel. 011.5617061
è diventata nel tempo uno ‘stile’. Questa filosofia è
espressa dallo slogan 'Nella geografia del mondo alla
scoperta della natura e dell’uomo', che da sempre
accompagna le nostre proposte».
Pare che spari a zero sul modo moderno di con-
cepire il viaggio, ovvero di viverlo prima su internet
e poi direttamente…
«Non è esatto, non sparo a zero su internet in quanto
riconosco i valori e la straordinaria utilità della rete, ma
penso che la scoperta della Terra sia stata sin dall'inizio
una conquista molto lenta. Io credo che la curiosità sia
ancor oggi uno degli elementi fondamentali del progresso.
Ed è per questo che mi piace andare idealmente con il
pensiero a Lucy, l’Australopithecus afarensis rinvenuto
nel novembre del 1974 nella Rift Valley dalla squadra di
paleontologi di Donald Johanson, un ominide (femmina)
che risale a circa 3 milioni e mezzo di anni fa. A un certo
punto della sua evoluzione, Lucy smette di spostarsi
appoggiando le mani al suolo per seguire il prepotente
stimolo di guardare oltre il piccolo spazio che la sua
posizione le consente. Elevandosi in posizione eretta, il
suo orizzonte diventa immenso. Lucy inizia a camminare
per vedere oltre. Ecco, questo è ciò che mi piace
pensare ed è per questo che, senza un’autentica curiosità,
io dico che non c’è viaggio. Senza viaggio non c’è
conoscenza, senza conoscenza non c’è tolleranza.
Senza tolleranza non c’è comprensione e oggi, più di
ieri, malgrado il cammino percorso dall'uomo, possiamo
vedere che il chiudersi entro i propri confini genera
timori, arroccamenti su posizioni di privilegio, nuove
forme di razzismo. Ho sempre pensato che chi viaggia
solo per collezionare immagini, un tempo stampate sulla
carta fotografica e oggi salvate in memorie digitali, perda
in realtà l’opportunità più grande che il viaggio offre,
ovvero il confronto con gli altri. Ricordo una frase di
Tenzing Norgay, lo sherpa che con Edmund Hillary scalò
per primo l’Everest: “Vengono in molti qui e guardano,
guardano... Poi finalmente arriva anche qualcuno che
vede”. Viaggiare deve sensibilizzarci anche al rispetto
della natura. La natura non è una definizione astratta, è
'la casa' dell’uomo, lo è stata dalla nascita del pianeta
e continuerà a esserlo, ed è nostro dovere tutelarla argi-
nando ignoranza ed egoismi».
Se potessi dare un consiglio a chi viaggia, in poche
parole cosa diresti?
«Direi una cosa molto semplice: se al ritorno da un
viaggio non porti con te il ‘profumo' della gente che hai
incontrato, il tuo viaggio è stato inutile. Perché dico
questo? Perché tornare a casa portando con sé il
profumo della gente incontrata, conosciuta, significa
portare dentro di noi l'esperienza vissuta».
Poiché la tua attività è sempre stata caratterizzata
da una forte progettualità legata al mondo dei viaggi,
quali sono le ultime iniziative in questo senso?
«Parlando di destinazioni, oggi è veramente difficile
scoprire qualcosa che non sia già stato visto. Sappiamo
tutti che, attraverso i satelliti, tutto è memorizzato, dalle
dune del Sahara ai fiori del Borneo. Di fronte a questa
realtà, l’unica finestra aperta è visitare luoghi sicuramente
già visitati, ma con occhi diversi. Ed è per questo che
ho sviluppato l’idea di creare Il Giornale del Viaggiatore,
a supporto del tradizionale catalogo di viaggi. Il Giornale
del Viaggiatore è un semestrale di informazioni, viaggi
e cultura, che nasce con l’intento di raccontare le
bellezze e la straordinaria diversità del mondo attraverso
articoli scritti da naturalisti, antropologi, geologi… Il
Giornale del Viaggiatore è sicuramente un’iniziativa non
in linea con l’attualità del momento, che privilegia l’on-
nipotenza del digitale; ancora una volta, ho scelto di
andare controcorrente. Il giornale è di carta, ha un for-
mato tabloid ma è consultabile anche sul nostro sito.
Io credo nel valore della carta, nel piacere di sfogliarla
al tatto, di sentirne il profumo. Un giornale di carta è
vivo: lo lascio sul comodino da notte, sul tavolo del
salotto, nella mia biblioteca. Il digitale non ti darà mai le
stesse emozioni. In questi 40 anni di attività ho stretto
importanti collaborazioni con il Museo Nazionale di
Storia Naturale di Parigi tramite il Centro Studi Ricerche
Ligabue di Venezia, il Wwf, il Fai, il Museo d'Arte
Orientale di Torino, rinsaldando un valore in cui credo:
il valore del viaggio come esperienza culturale e di vita.
E per dare un valore sociale al mio operare nel mondo,
per contraccambiare quell'accoglienza che ovunque
ho sempre ricevuto, ho fondato Progetto Humanitas
Onlus, un’associazione che contribuisce alla realizzazione
di piccoli ma preziosi progetti nei vari paesi del mondo
in cui siamo presenti».
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