Alassio Magazine - page 64

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Cos’è il Tecnoreef?
Il modulo Tecnoreef
®
è un manufatto
in calcestruzzo armato a base di
ele-
menti naturali seafriendly
ad alta
resistenza e senza additivi sintetici,
che può essere assemblato in sva-
riate combinazioni, permettendo la
costituzione di strutture stabili di reef
artificiale su fondali marini e lacustri.
È costituito da una piastra ottagona-
le del peso di circa 128 chilogrammi,
che presenta fori circolari. Le piastre
vengono unite tra loro e possono co-
stituire una semplice piramide, il siste-
ma base, oppure essere assemblate in
forme più complesse creando
vere e
proprie barriere soffolte
.
Non solo: le asperità del calcestruzzo
di cui si compongono le lastre hanno
lo scopo di produrre una scabrezza
superficiale utile all’attecchimento del-
le larve degli organismi sessili in tempi
particolarmente rapidi rispetto a una
più regolare rifinitura superficiale.
Inoltre, attraverso il
principio della
biodepurazione
, il sistema sviluppa
catene trofiche complete per la trasfor-
mazione degli inquinanti in elementi
chimici complessi, utili ad alimentare
il sistema biologico stesso, agevolan-
do quindi l’attività di chiarificazione e
disinquinamento delle acque costiere.
Le Spiagge del Cuore
Una vita l’hanno già salvata. Buffo, perché tutto si è concluso al meglio, ma è accaduto proprio durante i corsi di
formazione all’utilizzo dei defibrillatori.
Il tema del
pronto intervento
ha trovato l’
Associazione Bagni Marini
molto attenta, al punto da varare un pro-
getto suggestivamente intitolato
Le Spiagge del Cuore
, che dovrebbe completarsi già nel corso della prossima
stagione.
«Un defibrillatore per ogni trespolo – spiega
Ernesto Schivo
, presidente dell’Associazione – è l’obiettivo che ci
siamo prefissi e che ci vede impegnati con la Capitaneria di Porto per un costante incremento della copertura,
nonché per la formazione del personale. Attualmente abbiamo tre postazioni attive. Il primo step sarà di averne una
ogni 200 metri, per arrivare a posizionare non solo un defibrillatore per ogni trespolo, e quindi circa ogni 100 metri,
ma anche alcune colonne pubbliche in città». Continua Schivo: «È ormai universalmente riconosciuto che poter
utilizzare determinate apparecchiature e manovre è fondamentale per i primi istanti del soccorso. Noi bagnini siamo
già formati per quanto attiene alle pratiche del pronto intervento; questa dotazione e un ulteriore aggiornamento
formativo non potranno che rendere le nostre spiagge ancora più sicure».
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